Prima di uscire di casa, prima di un appuntamento o prima di andare ad una festa molti di noi si guardano allo specchio. E' quasi naturale. Lo specchio è un oggetto abbastanza presente nella vita di un essere umano.
Pensa allo specchio retrovisore dell'automobile o lo specchio usato in tanti lavori. O ancora: "specchio, servo delle mie brame: chi è la più bella del reame?".
E se ti dicessi che la funzione di specchio viene esercitata anche da un essere umano? Non ti sto chiedendo di crederci, l'unica cosa che puoi fare è approfondire l'argomento e sperimentarlo in prima persona.
Per comprendere che ogni persona che incontri e con cui entri in relazione ti fa da specchio è necessario che tu conosca il funzionamento della legge dello specchio. Questa legge ti permette di divenire consapevole e comprendere ad esempio del perchè qualcuno ti infastidisce.
L’ Universo è stato creato in modo da permetterci di evolvere e lo fa attraverso le esperienze che ogni giorno ognuno di noi si trova ad affrontare. Essendo questa una Legge Universale si comporta allo stesso modo e quindi ci offre continuamente l’opportunità di evolvere.
"Quella persona mi da un tremendo fastidio" è una frase che abbiamo pronunciato un sacco di volte. Perchè quella persona ti dà fastidio? Perchè? Ci hai mai pensato?
La risposta si trova nella legge dello specchio. Essa funziona su tre grandi linee:
- ti dà fastidio ciò che sei
- ti dà fastidio quello che vorresti essere
- ti dà fastidio quello a cui hai rinunciato o ti è stato sottratto
Quella persona praticamente ti sta facendo da specchio, cioè ti sta mostrando un tuo aspetto interiore che tu non vuoi vedere e che hai spedito nell'inconscio. Più lo respingi a fondo più esso riemergerà in modi inusuali. E' del tutto inutile che condanni l' altro, quell'aspetto è da vedersi solo ed esclusivamente dentro di te.
Questo è solo una parte del lavoro su di sé che ti propongo all'interno del percorso evolutivo con la quale guido le persone ad esprimere il loro potenziale.
Ti saluto e ti lascio con una citazione di Platone che conosceva benissimo il funzionamento dell'anima: "se uno, con la parte migliore del suo occhio che è la pupilla guarda la parte migliore dell’occhio dell’altro, vede se stesso”.